Gita impegnativa di due giorni nelle montagne tra Piemonte e Liguria percorrendo a tratti una delle Vie del sale, strade militari e l’Alta Via ligure.
Si parte da Limone o meglio da Limonetto in modo da risparmiarsi 1000 D+ di strada asfaltata molto trafficata che, a nostro avviso, non vale la pena di fare. Meglio essere lucidi per il resto del percorso che è comunque tanto. Per salire fino a Limonetto ci sono delle navette a pagamento.
La strada si inerpica tra le montagne con paesaggi bellissimi, le discese fanno riprendere fiato ma, si sa che se scendi dovrai poi risalire. Dopo la pausa pranzo al Rifugio Don Barbera si riprende tra salite e discese fino a vedere la diga. La fine della giornata è ormai vicina e non si vede l’ora di arrivare al rifugio.
La strada svolta verso destra aggirando il monte Grai. Terminata la curva si può scegliere se proseguire per la strada o prendere il sentiero. Anche questa volta alcuni proseguono per la più tranquilla vie e altri vanno in cerca di avventura nel sentiero. Posso dire che era meglio la strada, a meno di voler fare una bella passeggiata abbracciati alla bici. La parte alta è piena di sassi mobili, gradini rocce e altre insidie, che per prudenza è meglio superare lentamente o ancora meglio a piedi per non rischiare la trasmissione. La seconda parte è invece più scorrevole e si fa un po’ perdonare.
Gran cena al Rifugio Colle Melosa e a dormire.
Il secondo giorno comincia, purtroppo, con una bella salita per recuperare la quota persa per raggiungere il rifugio.
Il fondo non è mai scorrevole pertanto si fatica un po’, tanto per cambiare. Raggiunta la quota abbandonata il giorno precedente, si comincia la discesa. E ma bisogna guadagnarsela. Il sentiero, a tratti nel bosco, è molto sporco, a tratti franato e con passaggi molto stretti che richiedono grande attenzione. Si sale e scende dalla bici molto spesso. Un passaggio in particolare costringe a tenersi con la mano sinistra ad una fune d’acciaio (tipo ferrata) e con la destra sostenere completamente la bici. Quelli con la muscolare se la ridono guardando gli elettrici che faticano a sostenerne il peso. Alla fine però ci si da sempre una mano.
Si ricomincia a scendere fino al Rifugio Gola di Gouta. Purtroppo la stanchezza, il caldo e l’ora ci fanno scegliere la strada da cui si raggiunge finalmente il mare di Ventimiglia.